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Nei lunghi mesi in cui siamo stati costretti a rimanere a casa, spesso ci siamo ritrovati oltre gli schermi,

a guardare il mondo dalla finestra,

unico spazio in cui abbiamo potuto godere di un immaginario legato all'esterno, al viaggio, alla partenza.

Abbiamo chiesto in un tempo limitato, di inviarci l'immagine della finestra,

cercando di condensare in un unico luogo un sentimento comune, quello che legava gli occhi,

lo sguardo, oltre le mura domestiche.

Verso casa che è l'origine.

Abbiamo realizzato una mappa interiore, immaginando il momento in cui sarebbe stato possibile il ritorno.

 

La mappa ci ha rivelato cose che immaginavamo. E alla stregua di una connessione reale, neurale, ci siamo riconosciuti.

Connessioni di sentimenti che viaggiano veloci pur essendo in posti differenti.

Il vuoto che esiste può essere riempito, non sostituito.

Faremo in modo che possa accadere. Faremo in modo di continuare a costruire luoghi, faremo in modo di riconoscerci,

faremo in modo di riveder le stelle.

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